"Se è vero che ormai il mercato online rappresenta il 53% di share commerciale per le aziende turistiche e che l’influenza dell’online nell’acquisto delle vacanze rispetto all’offline è passata dal 50% di 10 anni fa all’89% di oggi, significa che occorre lavorare subito sui nostri presidi in Rete. E rispondere in modo efficace alla domanda principale: chi deve occuparsi della promozione e della destinazione?
....la gente vuol sentirsi protagonista della propria vacanza e può determinare le scelte di amici o di semplici contatti in rete, ed è innegabile che ormai si stia andando verso la reputation della destinazione, in quanto abbiamo appurato che è il ranking delle varie reputation a determinare il traffico e quindi la fortuna di una meta, di un prodotto turistico.
.....oggi la destinazione, o meglio chi ne gestisce l’immagine turistica, deve sfruttare i cosiddetti “influencer”, coloro che lasciando i propri appunti e giudizi sulla Rete determinano le scelte. Siamo ormai passati dall’economia dell’esperienza a quella della reputazione, pertanto una meta deve comunicare attraverso racconti, filmati, commenti. Di fatto siamo entrati nell’era dell’e-wom, ovvero world of mouth, il passaparola sul web.
.....è arrivato il momento di formare e quindi poter utilizzare il know-how dei “destination revenue manager”, destinati a seguire giorno per giorno l’andamento dell’appeal di un’area, di una meta".
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