Ha il fine di offrire servizi per mettere in rete soggetti privati e pubblico/privati nei territori di Cremona, Mantova (Lombardia), Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Ravenna (Emilia Romagna) e Rovigo (Veneto) rispetto a particolari connessioni in ambito di economia, ambiente e cultura verificate attraverso specifici studi e approfondimenti.
"...E si tratta di uscire dal vecchio luogo di classe dirigente esclusiva, che in realtà non c’è mai stata, ma che serviva o come oggetto di invettiva o come soggetto salvifico. I nostri non arrivano più perche’ essi siamo noi. Si tratta di verificare, di mettere in campo, come si suol dire, la capacità coalizionale di una nuova classe dirigente, dal lavoro, dall’impresa, dalla politica, dalla cultura, dal terzo settore, dalla tecnology area, che si seleziona su una prospettiva di futuro del suo territorio-comunità".
"...Ci poniamo, in questa luce, alcune domande aperte di riflessione e di prospettiva:
a) Il territorio, che in queste province rappresenta un valore, sta subendo una trasformazione senza precedenti, specie quello rurale, in quanto antiche produzioni sono abbandonate perché non più produttive. Ciò rischia di far perdere non solo reddito agricolo, ma cultura locale, professionalità, qualità del paesaggio. Riusciranno queste province a convertire l’agricoltura verso nuove attività “multifunzionali”: produzioni agricole per energia, riorganizzazione e manutenzione del territorio secondo un approccio in cui prevale la bellezza del paesaggio, il ripristino di antiche visioni anche in funzione turistica e di qualità dell’abitare?
b) La crescita della rendita immobiliare è accentuata da una speculazione che distrae danaro dalla manifattura e servizi verso gli immobili sia nella Ue che in Usa e ha fatto lievitare i prezzi degli immobili oltre misura. Ciò rende più arduo accedere alla casa per gli strati medi e operai che sono così sospinti verso la periferia se non la campagna, erodendo ulteriormente terreno e creando un crescente inquinamento dovuto all’accentuarsi della distanza tra casa e lavoro. Questa situazione pesa in particolare sui giovani che lavorano nelle città ma si vedono espulsi verso le periferie e la campagna con tragitti più lunghi casa-lavoro e un consumo di territorio. Riusciranno le locali Amministrazioni (ed eventualmente lo Stato) ad invertire questo trend attuando nuovi e rilevanti programmi di edilizia pubblica, coinvolgendo i privati e le cooperative in piani casa a prezzi accettabili per i giovani sia in proprietà che in affitto?
c) Sapranno queste Amministrazioni locali concentrare l’insediamento industriale nei grandi siti in dismissione della chimica presenti, realizzando una bonifica dei terreni e bloccando l’espansione industriale e il consumo di territorio?
d) Sapranno le classi dirigenti nelle istituzioni e nella società civile organizzata mettersi in rete e cooperare in un’ottica di Area Vasta nei numerosi settori che possono trarne vantaggio, uscendo dalle proprie autoreferenzialità e guardando primariamente agli interessi dell’Area, consapevoli che solo in tal modo possono raggiungere una massa critica di consenso e di attività tali da potere competere con le metropoli, a partire dai settori che più appaiono maturi per un’azione comune di Area Vasta (turismo,
cultura, arte, università, servizi alle imprese, servizi ai cittadini, agli anziani, ai giovani e alla casa, all’infanzia e alle donne, informazione, marketing territoriale, riqualificazione urbana, …)?
e) Sapranno operare per valorizzare la “qualità della vita” come nuova immateriale infrastruttura di queste province e creare una sorta di network in cui ciascuno riesce a valorizzare le proprie specializzazioni e trasferire le buone pratiche?
f) Sapranno affrontare il tema dell’energia e del risparmio energetico in modo da diventare esempi e leader in tale settore nel XXI secolo dove l’energia sarà al centro dei problemi?
g) Sapranno ricostruire e valorizzare il paesaggio culturale connettendo idrovie
e fiumi e città d’arte?".
da Sintesi Interpretativa di A. Zaniboni, "Atlante Socio Economico di Area Vasta", CDS Ferrara, 2005.